LA STORIA

L’Ottocento è il secolo in cui l’Italia si arricchisce di un gran numero di teatri e il sipario diventa uno degli strumenti per illustrare e diffondere le glorie della città.

Per tale ragione la scelta del bozzetto da raffigurare nel telone diventa elemento di primaria importanza e spesso di discussione tra i maggiorenti della Città.

Commissionati per accogliere la cittadinanza in attesa dello spettacolo e intrattenerla poi durante le pause, questi quadri senza cornice assicurano alla pittura di storia e ai suoi maggiori interpreti un nuovo palcoscenico

Il Sipario Storico del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto rappresenta uno degli esempi più maestosi di questa forma d’arte ottocentesca

Quando arrivò il momento di decidere il tema da raffigurare nel Sipario, tra i membri della Società degli Azionisti – i finanziatori della costruzione del Teatro Nuovo di Spoleto – vi era chi proponeva un’Allegoria che raffigurasse Spoleto proteggente le Arti Belle, chi il saccheggio e l’incendio della città per opera di Federico Barbarossa, alcuni opinavano che si dovesse ritrarre la grande figura di Guido Duca di Spoleto e Re d’Italia, altri la vittoriosa resistenza degli spoletini contro le orde di Annibale marcianti alla volta di Roma dopo la battaglia del Trasimeno e la precipitosa ritirata dei Barbari.

La scelta non fu affatto semplice, in un primo momento venne preso in considerazione il decoratore romano Giuseppe Masella che rifiutò l’incarico e presentò alla commissione il pittore ternano Gioacchino Altobelli.

Altobelli, sottopose al giudizio della Direzione Teatrale vari bozzetti – tra cui quello ancora oggi conservato presso il Museo del Teatro di Spoleto raffigurante La distruzione di Spoleto da parte di Federico Barbarossa – ma venne rifiutato e al suo posto fu chiamato Francesco Coghetti, al quale venne demandata anche la scelta del soggetto dell’opera

Coghetti era un artista meritatamene celebre, con una notevole dimestichezza e competenza tecnica nell’affrontare la decorazione di scene di grande formato.

Iniziò la sua opera nel 1860 e la completò un anno più tardi.

LE PRINCIPALI TAPPE DEL RESTAURO DEL

Sipario Storico

  • 1857

    La realizzazione dell'opera viene commissionata al Maestro Francesco Coghetti

  • 1860

    Prende avvio la pittura del Sipario.

  • 1861

    Termine dei lavori di realizzazione dell'opera.

  • 2005

    Adottata la tecnica di conservazione mediante l'uso del pluriball.

  • 2023

    Viene annunciato l'avvio delle operazioni di restauro del Sipario.

  • 2024

    Partono i lavori di restauro.

  • 2025

    Si concludono i lavori di restauro del Sipario Storico.

Vincita del Concorso ArtBonus 2025